Activision/Blizzard: dalla parte delle vittime

Riassunto della situazione Activision/Blizzard nel giorno della grande protesta #ActiBlizzWalkout.

– inizia tutto con la causa intentata alla Activision/Blizzard dallo stato della California per abusi e discriminazioni (c’è anche in ballo il suicidio di una dipendente a causa di sexual harrassement e divulgazione di foto private di nudo)

– Alex Afrasiabi, storico direttore creativo della Blizzard dal 2004 dimessosi dopo 16 anni senza spiegazioni nel luglio 2020, è il nome più importante indicato nella causa contro la Blizzard, con pesanti accuse di molestie e abusi. Tutti i riferimenti in game a lui dedicati, dal capitano delle guardie di Stormwind Field Marshal Afrasiabi, a Lord Afrasastrasz nel Wrymwrest Temple delle Northrend, a Fras Siabi il boss di Stratholme che qualcuno dei vecchi ricorderà per le quest e gli oggetti col suo nome, sono stati cancellati a causa delle proteste dei giocatori

– tentativo di sminuire e screditare le accuse da parte della dirigenza, per bocca di Fran Townsend, la vicepresidente esecutiva della società (atto che ha portato alla rivolta generale dei dipendenti e di tutto il mondo ludico, tanto da chiederne le dimissioni)

– per protesta, la community di Hearthstone diserta la spoiler season, diretta di Hearthstone cancellata

– oltre 2.500 i dipendenti firmatari di una lettera di proteste all’AD per il modo in cui la società sta affrontando questa situazione, e oggi 28 luglio, sciopero generale di tutti i dipendenti, a cui hanno aderito moltissime community di player di tutto il mondo

– riviste specializzate e canali gaming oltre a streamer, cosplayer e artisti (persino Russel Brower, musicista americano tre volte vincitore di un Emmy Award e compositore delle musiche di WoW, Diablo III e Starcraft II) hanno deciso di boicottare la Blizzard, smettendo parlare e di lavorare i suoi prodotti

– scuse pubbliche da parte di “grandi vecchi” come Chris Metzen

sviluppo WoW sospeso e altri giochi Blizz rimandati

– crollo degli abbonamenti con altissima percentuale di freeze.

A fronte di una risposta encomiabile da parte della community internazionale, la reazione della gran parte dei giocatori italiani sui social è davvero deprimente, tra indifferenza e malanimo. Roba tipo “queste presunte vittime“, “tutta una scusa per non lavorare“, “che buffonata, ste cose ci sono sempre state, potevano licenziarsi“, “Madonna che palle io voglio giocare“, “ipocriti che sputano sul piatto dove mangiano“, “E non rompete le palle che già Diablo uscirà nel duemilamai, ci manca che fate fare ulteriori ritardi perché invece di dire ciao a tutti vi dicevano buongiorno signori e signore!” e via degradando.
Io come altri (tra cui gli amici di DailyQuest) aderisco a questa mobilitazione astenendomi dal giocare, e dedico questa piccola paginetta alle vittime di una società triste e misogina.

L’analisi lucida e intelligente di Taliesin & Evitel
Preach Gaming
Russel Brower, musicista americano tre volte vincitore di un Emmy Award e compositore delle musiche di WoW, Diablo III e Starcraft II

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